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ECOPUNTO: a Manfredonia un negozio che compra i rifiuti (fonte image:blog.verdenero)

Il progetto. Essenzialmente il progetto Ecopunto consiste nell’acquisto di rifiuti domestici, differenziabili, riciclabili e dunque carta, vetro, plastica, cartoni, lattina, ferro, alluminio, nylon etc, dai cittadini (di Manfredonia) che avrebbero come beneficio un riscontro economico mediante delle carte ricaricabili. Dopo essere stato pesato, il quantitativo di rifiuti verrebbe infatti trasformato in punti, inseriti sulla carta ricaricabile da riconsegnare al cliente.

 

 

Ecopunto”, quando le ragioni dell’ambiente incontrano quelle dell’impresa.

E’ la sintesi del progetto ideato da Roberto Gravinese nel 2008, in quel di Torino, che sta facendo proseliti in tutto lo Stivale, compresa la città delle “quattro torri”. Dallo scorso sabato, infatti, anche Corato è entrata nella rete degli “Ecopunto”, grazie all’iniziativa di Aldo Zucaro e del figlio Leonardo, presentata nel corso della serata in piazza Venezuela, alla presenza di numerose autorità.

L’ “Ecopunto” è un negozio in cui il cittadino vende i propri rifiuti destinati alla raccolta differenziata. Imballaggi in carta o cartone, lattine in alluminio, contenitori in plastica et similia, se opportunamente puliti dalle scorie del loro contenuto prima del conferimento, sono acquistati dall’“Ecopunto” a prezzo di mercato. Passo successivo la rivendita dei materiali raccolti al consorzio CONAI (consorzio nazionale imballaggi), per il tramite dei soggetti istituzionali deputati alla raccolta dei rifiuti urbani, la nostra ASIPU.

«Abbiamo bisogno di ridurre la produzione dei rifiuti. E per raggiungere questo obiettivo non vi sono metodi unitari, per cui bisogna creare un sistema integrato che veda più soluzioni concorrere in quella direzione. Il metodo “Ecopunto” non è la soluzione al problema, ma un contributo su più fronti»: così Aldo Zucaro patron del centro coratino della rete “Ecopunto”, sito nella stessa piazza Venezuela.

«Noi non trattiamo rifiuti, ma intercettiamo beni e materiali, prima che diventino un rifiuto. Quegli stessi beni entrano, attraverso il metodo Ecopunto, in un percorso di raccolta differenziata spinta» ha commentato Zucaro.

Diversi gli obiettivi perseguiti, senza considerare l’immediato vantaggio per le tasche del cittadino: dalla maggiore sensibilizzazione e responsabilizzazione – attraverso una compiuta informazione su materiali riciclabili, relativi vincoli e modalità – alla possibilità che diminuiscano i tributi a carico del contribuente. Ed è vantaggio di non poco momento, se solo si consideri che la morsa del fisco può allentarsi all’aumentare della raccolta differenziata.

“Più differenzi meno paghi”, questo il principio guida della normativa vigente. A ringraziare non sono solo le tasche del cittadino, ma l’ambiente e le sue ragioni, con l’aggiunta di un altro elemento, quell’educazione civica che sembra smarrita, come sottolineerà il parterre di ospiti intervenuti per l’occasione, con voce unanime.

«Ecopunto è un contributo alla maggiore consapevolezza dell’importanza e del valore dei rifiuti, senza sostituirsi alle Aziende Municipalizzate, le uniche titolate alla raccolta e gestione dei rifiuti», ha sottolineato Roberto Gravinese. «Una strada che raccoglie beni prima che diventino rifiuti una volta introdotti nei contenitori urbani, con un incentivo diretto in denaro al cittadino».

Dalle autorità presenti si è levato un plauso all’iniziativa che – nelle parole del vicesindaco Lenoci «aiuta a far crescere una nuova cultura e coscienza civica, di cui possiamo raccogliere insieme i vantaggi». L’assessore all’ambiente, Claudio Amorese, nell’evidenziare la condivisione del progetto da parte dell’Amministrazione, ha ribadito che «non è la soluzione al problema dello smaltimento dei rifiuti e della riduzione dell’indifferenziata, però è un’iniziativa molto importante perché anche grazie ad Ecopunto cresce la cultura della raccolta differenziata e l’informazione relativa».

Salvatore Mastrolillo, direttore ASIPU, ha posto l’accento sulla coerenza degli Ecopunto con i principi comunitari in materia di rifiuti: precauzione e prevenzione.

«Il primo mira a ridurre gli imballaggi per ridurre i rifiuti, sin dalla commercializzazione dei beni di consumo. Il secondo mira a indirizzare le azioni quotidiane del cittadino verso tutto ciò che previene la produzione di un rifiuto. Se non facciamo tutto questo – ammonisce il dirigente –la problematica dei rifiuti si scarica solo su di noi che siamo i gestori della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Precauzione e prevenzione, quindi, sono le azioni che bisogna mettere in campo; Ecopunto non è l’unica soluzione, ma è un contributo importante».

A porre l’accento sul profilo economico dell’iniziativa è Franco Caputo, neo presidente del Consiglio Comunale ed Assessore Provinciale all’Agricoltura, insieme al collega Giovanni Barchetti, assessore provinciale all’Ambiente. «Lo sviluppo di un territorio, purtroppo, passa pure dalla questione ambientale. L’ambiente non dev’essere solo un costo, ma una risorsa e questo progetto – ha aggiunto Caputo – è stato sostenuto molto dalla Provincia, anche perché quella degli Ecopunto è un’attività economica gestita spesso da giovani».

Un contributo all’aumento della raccolta differenziata in Puglia, questa la chiave di lettura degli Ecopunto per il presidente regionale di Legambiente, Francesco Tarantini, che ha bacchettato i comuni pugliesi. «Se l’obiettivo della Regione, previsto anche nel piano regionale sui rifiuti che sarà discusso il prossimo 8 ottobre, è il 65% della differenziata, i comuni sono fermi alla media del 20%», fa sapere Tarantini.

«Quest’iniziativa ci piace» è stato il commento di Loredana Cialdella, Assessore al Bilancio e alle Politiche Giovanili. «Sul fronte dell’educazione ambientale dei più giovani ho lanciato delle diverse iniziative. Tre ragazzi sono appena tornati dal Belgio – ha continuato l’assessore – dove hanno vissuto un’esperienza di educazione ambientale in una dimensione europea e presto si interfacceranno con i propri coetanei e con la città. Quello dell’educazione ambientale è un impegno che prendiamo, convinti che occorre investire sulle generazioni più giovani».

Un plauso all’iniziativa è giunto dal presidente di Anci Puglia, sen. Luigi Perrone, «perché sono convinto che le amministrazioni pubbliche e i privati possono contribuire a migliorare la situazione attuale. Senza il contributo dei privati alcuni risultati non possono essere raggiunti, come insegnano le esperienze dei comuni di Caserta ed Andria».

La nascita dell’Ecopunto cittadino è stata salutata dal Sindaco, Renato Bucci, come «un’iniziativa molto attuale, molto contemporanea, perché avere un’iniziativa di tipo imprenditoriale che valorizza il rifiuto prima ancora che diventi tale, mi sembra un ottimo passo avanti verso quelle frontiere in direzione delle quali tutta l’organizzazione del ciclo dei rifiuti si sta muovendo, come dimostra la costituzione dell’ARO (ambito di raccolta ottimale, ndr) che investe più comuni del circondario».

Una piccola nota di colore ha caratterizzato l’inaugurazione dell’Ecopunto coratino: la protesta di un cittadino che ha restituito la tessera dell’isola ecologica dell’ASIPU al direttore Mastrolillo. La causa è l’interrotta erogazione dei “buoni spesa” – risalente a circa un anno fa – a fronte del conferimento dei rifiuti differenziati presso l’isola di via Sant’Elia e la mancata conversione in “buoni pasto” come proposto “illo tempore”.

Una parziale ammissione di colpa è giunta al riguardo dall’ing. Mastrolillo, che ha bollato i disguidi come un’incomprensione fra l’ASIPU ed alcuni utenti, anche a causa di una comunicazione incompleta e dei tempi dei bilanci pubblici, non proprio in sincronia con le esigenze del cittadino.

La dottoressa Valentina Civica, laureata in scienze e tecnologie alimentari c/o Facoltà Agraria di Foggia, affiliata Recoplastica per il progetto Ecopunto a Manfredonia (STATO@)

Conseguenti vantaggi in termini economici per le Pubbliche Amministrazioni che deriverebbero dalla maggiore quantità e qualità del rifiuto differenziato e riciclato (oltre al minor traffico dei mezzi per la raccolta – è il cittadino a conferire direttamente nel centro – e dunque minore inquinamento dei gas di scarico, minori blocchi stradali notturni e diurni). Altro punto di forza del progetto una minore quantità di rifiuti da conferire a pagamento in discarica. Si ricorda che il Comune di Manfredonia conferisce annualmente i rifiuti presso la discarica di Cerignola con pagamento milionario. Va ricordato che per la raccolta differenziata sono state di recente approvate le linee guida per un progetto della coop. Erica di Alba, cofinanziato da Conai: ma in questo caso la raccolta dovrebbe prevedere, in attesa del bando per l’individuazione del gestore, il sistema del porta a porta a spinta, con nessun introito per i cittadini. In ogni modo entrambi i progetti non sembrano escludersi ma al contrario correlarsi a vicenda.

Un progetto ambizioso ma che sembrerebbe realizzabile poiché non fondato su un eccessivo investimento, che sarebbe comunque totalmente a carico del privato. Con certezza i vantaggi per i cittadini dovrebbero essere numerosi. Il rifiuto finalmente come risorsa: costi della Tarsu azzerati (ricavi da una famiglia di 4 persone in media di 3/400 euro annui). La risposta delle istituzioni durante l’intervento della dottoressa Civica: tanto l’assessore provinciale al Lavoro Leonardo Lallo quanto quello regionale al Welfare Elena Gentile, fino ail sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi hanno dato ampia disponibilità al progetto, valutando le basi del piano e pronti ad un incontro con i diretti interessati. Eguale interesse è stato mostrato dal presidente nazionale dell’associazione Italia Lavoro dottor Paolo Reboani, presente al convegno citato.ossini il 6-giu-2013 1.37

La Provincia di Barletta – Andria – Trani e la Società Erlat (Ecopunto Reco2 LiberAmbiente Tamafer) di Moncalieri (Torino) hanno sottoscritto questa mattina un Protocollo d’Intesa con cui si avvia il progetto “Ecopunto – i negozi che comprano rifiuti”, utile ad individuare nuovi metodi e criteri per la gestione dei rifiuti costituiti da materiali riciclabili. L’iniziativa prevede infatti l’apertura nel territorio della Bat, da parte di soggetti pubblici o privati, di negozi che acquisteranno alcune tipologie di materiali usati quali carta e cartone, imballaggi in plastica, alluminio e ferro, per fornirli a chi li riutilizza. I cittadini potranno dunque recarsi presso i punti vendita per vendere i materiali usati, riducendo così il ricorso allo smaltimento in discarica e favorendo il riciclo ed il recupero di materiale valorizzabile. Secondo quanto stabilito dal Protocollo, la Provincia promuoverà e diffonderà l’iniziativa, fornirà dati ed informazioni utili alla ditta, verificherà al corrispondenza del Programma provinciale di riduzione dei Rifiuti al modello organizzativo e gestionale (europeo e nazionale) della Raccolta Differenziata e del ciclo dei materiali, e verificherà, attraverso l’Ufficio Gestione Rifiuti e l’Osservatorio Permanente sui Rifiuti, l’efficacia e l’efficienza del raggiungimento degli obiettivi preposti. La Società Erlat, invece, fornirà ai gestori degli Ecopunti il patrimonio di conoscenze tecniche e giuridiche (nonché gli strumenti e le attrezzature indispensabili all’intrapresa del negozio), garantirà assistenza e consulenza ai negozi, inserirà negli accordi di cooperazione clausole risolutive per il caso di rilevate irregolarità commesse nelle attività (con relative segnalazioni all’Assessorato competente) e fornirà alla Provincia il supporto durante la fase di programmazione. «La tutela dell’ambiente è un obiettivo prioritario per la nostra Amministrazione provinciale che deve procedere di pari passo con attività di recupero e riciclaggio dei rifiuti – ha affermato l’Assessore alla Risorse Naturali, Politiche Ambientali e Difesa del Suolo della Provincia di Barletta – Andria – Trani, Gennaro Cefola -. Siamo fortemente impegnati, attraverso diverse iniziative quali la raccolta degli oli esausti e di rifiuti agricoli, in una campagna di sensibilizzazione verso una corretta Raccolta Differenziata ed oggi presentiamo il progetto Ecopunto, un’idea imprenditoriale innovativa ed all’avanguardia. Sono già numerose le istanze che ci sono pervenute, contiamo che nell’arco di un paio di mesi siano inaugurati i primi punti vendita. Questa iniziativa non comporterà alcun onere economico a carico della nostra Amministrazione provinciale – ha poi proseguito l’Assessore Cefola -, ma ci consentirà di fare in modo che meno rifiuti finiscano in discarica per essere invece acquistati e rivenduti ai consorzi di riciclaggio, garantendo altresì benefit economici per i nostri cittadini». «Ringrazio la Provincia per aver sposato questo progetto che si sta rivelando vincente – ha invece spiegato Roberto Gravinese, Direttore di Erlat e fondatore del progetto Ecopunto, premiato nel 2008 dal Codacons quale miglior progetto in campo ambientale e per la tutela dell’ambiente -. La nostra Società è presente in diverse regioni con risultati che oserei definire eccellenti: sono certo che anche i cittadini della Provincia risponderanno favorevolmente a questa iniziativa, che dimostra come i rifiuti possano in realtà essere considerati una risorsa. Gli Ecopunti – ha poi concluso Gravinese – consistono in veri e propri negozi che acquisteranno rifiuti, pesati e remunerati, già differenziati dai cittadini residenti nel territorio».

La Provincia di Barletta – Andria – Trani e la Società Erlat (Ecopunto Reco2 LiberAmbiente Tamafer) di Moncalieri (Torino) hanno sottoscritto questa mattina un Protocollo d’Intesa con cui si avvia il progetto “Ecopunto – i negozi che comprano rifiuti”, utile ad individuare nuovi metodi e criteri per la gestione dei rifiuti costituiti da materiali riciclabili. L’iniziativa prevede infatti l’apertura nel territorio della Bat, da parte di soggetti pubblici o privati, di negozi che acquisteranno alcune tipologie di materiali usati quali carta e cartone, imballaggi in plastica, alluminio e ferro, per fornirli a chi li riutilizza. I cittadini potranno dunque recarsi presso i punti vendita per vendere i materiali usati, riducendo così il ricorso allo smaltimento in discarica e favorendo il riciclo ed il recupero di materiale valorizzabile. Secondo quanto stabilito dal Protocollo, la Provincia promuoverà e diffonderà l’iniziativa, fornirà dati ed informazioni utili alla ditta, verificherà al corrispondenza del Programma provinciale di riduzione dei Rifiuti al modello organizzativo e gestionale (europeo e nazionale) della Raccolta Differenziata e del ciclo dei materiali, e verificherà, attraverso l’Ufficio Gestione Rifiuti e l’Osservatorio Permanente sui Rifiuti, l’efficacia e l’efficienza del raggiungimento degli obiettivi preposti. La Società Erlat, invece, fornirà ai gestori degli Ecopunti il patrimonio di conoscenze tecniche e giuridiche (nonché gli strumenti e le attrezzature indispensabili all’intrapresa del negozio), garantirà assistenza e consulenza ai negozi, inserirà negli accordi di cooperazione clausole risolutive per il caso di rilevate irregolarità commesse nelle attività (con relative segnalazioni all’Assessorato competente) e fornirà alla Provincia il supporto durante la fase di programmazione. «La tutela dell’ambiente è un obiettivo prioritario per la nostra Amministrazione provinciale che deve procedere di pari passo con attività di recupero e riciclaggio dei rifiuti – ha affermato l’Assessore alla Risorse Naturali, Politiche Ambientali e Difesa del Suolo della Provincia di Barletta – Andria – Trani, Gennaro Cefola -. Siamo fortemente impegnati, attraverso diverse iniziative quali la raccolta degli oli esausti e di rifiuti agricoli, in una campagna di sensibilizzazione verso una corretta Raccolta Differenziata ed oggi presentiamo il progetto Ecopunto, un’idea imprenditoriale innovativa ed all’avanguardia. Sono già numerose le istanze che ci sono pervenute, contiamo che nell’arco di un paio di mesi siano inaugurati i primi punti vendita. Questa iniziativa non comporterà alcun onere economico a carico della nostra Amministrazione provinciale – ha poi proseguito l’Assessore Cefola -, ma ci consentirà di fare in modo che meno rifiuti finiscano in discarica per essere invece acquistati e rivenduti ai consorzi di riciclaggio, garantendo altresì benefit economici per i nostri cittadini». «Ringrazio la Provincia per aver sposato questo progetto che si sta rivelando vincente – ha invece spiegato Roberto Gravinese, Direttore di Erlat e fondatore del progetto Ecopunto, premiato nel 2008 dal Codacons quale miglior progetto in campo ambientale e per la tutela dell’ambiente -. La nostra Società è presente in diverse regioni con risultati che oserei definire eccellenti: sono certo che anche i cittadini della Provincia risponderanno favorevolmente a questa iniziativa, che dimostra come i rifiuti possano in realtà essere considerati una risorsa. Gli Ecopunti – ha poi concluso Gravinese – consistono in veri e propri negozi che acquisteranno rifiuti, pesati e remunerati, già differenziati dai cittadini residenti nel territorio».

L’iniziativa prevede infatti l’apertura nel territorio della Bat, da parte di soggetti pubblici o privati, di negozi che acquisteranno alcune tipologie di materiali usati quali carta e cartone, imballaggi in plastica, alluminio e ferro, per fornirli a chi li riutilizza. I cittadini potranno dunque recarsi presso i punti vendita per vendere i materiali usati, riducendo così il ricorso allo smaltimento in discarica e favorendo il riciclo ed il recupero di materiale valorizzabile.

Secondo quanto stabilito dal Protocollo, la Provincia promuoverà e diffonderà l’iniziativa, fornirà dati ed informazioni utili alla ditta, verificherà al corrispondenza del Programma provinciale di riduzione dei Rifiuti al modello organizzativo e gestionale (europeo e nazionale) della Raccolta Differenziata e del ciclo dei materiali, e verificherà, attraverso l’Ufficio Gestione Rifiuti e l’Osservatorio Permanente sui Rifiuti, l’efficacia e l’efficienza del raggiungimento degli obiettivi preposti.

La Società Erlat, invece, fornirà ai gestori degli Ecopunti il patrimonio di conoscenze tecniche e giuridiche (nonché gli strumenti e le attrezzature indispensabili all’intrapresa del negozio), garantirà assistenza e consulenza ai negozi, inserirà negli accordi di cooperazione clausole risolutive per il caso di rilevate irregolarità commesse nelle attività (con relative segnalazioni all’Assessorato competente) e fornirà alla Provincia il supporto durante la fase di programmazione.

«La tutela dell’ambiente è un obiettivo prioritario per la nostra Amministrazione provinciale che deve procedere di pari passo con attività di recupero e riciclaggio dei rifiuti – ha affermato l’Assessore alla Risorse Naturali, Politiche Ambientali e Difesa del Suolo della Provincia di Barletta – Andria – Trani, Gennaro Cefola -. Siamo fortemente impegnati, attraverso diverse iniziative quali la raccolta degli oli esausti e di rifiuti agricoli, in una campagna di sensibilizzazione verso una corretta Raccolta Differenziata ed oggi presentiamo il progetto Ecopunto, un’idea imprenditoriale innovativa ed all’avanguardia. Sono già numerose le istanze che ci sono pervenute, contiamo che nell’arco di un paio di mesi siano inaugurati i primi punti vendita. Questa iniziativa non comporterà alcun onere economico a carico della nostra Amministrazione provinciale – ha poi proseguito l’Assessore Cefola -, ma ci consentirà di fare in modo che meno rifiuti finiscano in discarica per essere invece acquistati e rivenduti ai consorzi di riciclaggio, garantendo altresì benefit economici per i nostri cittadini».

«Ringrazio la Provincia per aver sposato questo progetto che si sta rivelando vincente – ha invece spiegato Roberto Gravinese, Direttore di Erlat e fondatore del progetto Ecopunto, premiato nel 2008 dal Codacons quale miglior progetto in campo ambientale e per la tutela dell’ambiente -. La nostra Società è presente in diverse regioni con risultati che oserei definire eccellenti: sono certo che anche i cittadini della Provincia risponderanno favorevolmente a questa iniziativa, che dimostra come i rifiuti possano in realtà essere considerati una risorsa. Gli Ecopunti – ha poi concluso Gravinese – consistono in veri e propri negozi che acquisteranno rifiuti, pesati e remunerati, già differenziati dai cittadini residenti nel territorio».

  • Ecopunto: un aiuto alla differenziata?
Immagine: Ecopunto: un aiuto alla differenziata?

Ecopunto: un aiuto alla differenziata?

Eco dalle Città alla scoperta del fenomeno che sta facendo parlare il mondo dei rifiuti: i negozi che comprano direttamente dai cittadini i rifiuti differenziati. Un bene o un male per la raccolta differenziata?

09 aprile, 2010

Si chiamano “Ecopunto – i negozi che comprano i rifiuti” e promettono di essere la nuova frontiera della raccolta differenziata.
Il Sole 24 Ore, dedicandogli la prima pagina li ha definiti un franchising, ma Roberto Gravinese, responsabile della comunicazione dell’azienda che sta dietro a questa operazione preferisce chiamarla cooperazione.
“La valenza dell’operazione Ecopunto – afferma Gravinese – è quadruplice. Innanzitutto si tratta di un’operazione cultural-ambientale, sociale ed occupazionale. Evidentemente c’è anche l’aspetto legato al far impresa, ma non sovrasta gli altri”.
Come funzionano gli ecopunti? Il cittadino differenzia a casa propria i suoi rifiuti, che poi porta in una delle sedi dove letteralmente li vende, ricevendo denaro o beni di consumo (in base alle quotazioni di mercato, che variano ogni settimana) in cambio dei propri scarti.
Ad oggi sono 4 i negozi aperti (Ivrea, Orbassano e Moncalieri in provincia di Torino e Niscemi, in provincia di Caltanissetta), ai quali si aggiungeranno a breve decine di nuove sedi, soprattutto nel sud Italia (Messina, Reggio Calabria, Bari) dove sono in corso i bandi per l’assegnazione.

Fin qui tutto rose e fiori. Ma a detta di alcuni noti “rifiutologi” italiani l’esperienza “Ecopunto” potrebbe avere ripercussioni non positive. Partendo dal presupposto che, dove il sistema di raccolta differenziata è avviato e consolidato il progetto non trova spazio, bisogna capire cosa potrebbe succedere là dove le prime sedi andranno a posizionarsi.
Laddove la raccolta differenziata è agli inizi (o non ancora attiva) se da una parte l’iniziativa sembra essere un raggio di sole nel buio, potrebbe avere ricadute sulla gestione dei rifiuti. Il Comune (o la Provincia) riconosce infatti agli Ecopunto il prezzo del materiale raccolto (ovvero quello che riceverà vendendo a Conai il materiale stesso) e una cifra per le “mancate spese di raccolta” che l’ente pubblico dovrebbe addossarsi. Gli esperti sentiti da Eco dalle Città sottolineano come così facendo l’ente pubblico si priva di un introito che dovrebbe andare a finanziare la crescita della raccolta differenziata sul territorio. Non solo: gli Ecopunti (giustamente, facendo business) raccolgono solo la parte “pregiata” della raccolta differenziata: lattine d’alluminio, bottiglie (e solo bottiglie) di plastica, etc… Questo, oltre a lasciare nell’ ”indifferenziato” una quota di materiale riciclabile, rischia di lanciare messaggi contraddittori, laddove la cultura della differenziazione dei rifiuti non è ancora consolidata.

 

 

DAL PIEMONTE ARRIVA L’ECOPUNTO, L’IDEA PER CHI HA RIFIUTI DA VENDERE

 

di Stefania La Malfa

 

«Tutto è nato da un ricordo d’infanzia: riportavo le bottiglie in latteria e mi veniva restituito il compenso per quel vuoto a rendere». E, scontento di come l’amministrazione gestiva i rifiuti, ha pensato di farla lui la raccolta. Così da un anno a Moncalieri (TO) Roberto Gravinese, consulente di un’azienda di recupero di imballaggi industriali, la Recoplastica di San Gillio (TO), ha aperto il primo Ecopunto. Un vero e proprio negozio che acquista dai cittadini i materiali riciclabili: carta, plastica, alluminio, ferro, nylon, pagati un tot al kg. L’idea ha avuto subito successo, le richieste, 8.000, sono arrivate da tutta Italia ed entro pochi mesi altri Ecopunto apriranno in Puglia, Molise, Sicilia, Calabria e a Roma. Ma il progetto è già dal 2008 in prova in quattro quartieri di Napoli, città che ha dovuto affrontare di recente un’emergenza rifiuti.

La moglie di Gravinese gestisce il negozio di Moncalieri: «Compriamo tutti i materiali da riciclo tranne il vetro perché pericoloso da imballare. Qui ogni giorno vengono in media 100 persone, anziani, giovani, che ricevono il denaro in contanti. Il prezzo varia secondo le quotazioni di mercato, con un kg di plastica si ricevono per esempio 20 centesimi. E in un anno una famiglia di quattro persone può arrivare a guadagnare 250-300 euro, ammortizzando la tassa sui rifiuti». I materiali sono poi rivenduti alla filiera che a sua volta li ricicla. Alcune amministrazioni pubbliche, come il Comune di Roma, hanno definito il progetto interessante perché potrebbe essere un valido aiuto per la raccolta differenziata. Gli Ecopunto però sono privati, aperti in franchising con un investimento di 10.000 euro, e l’idea è stata brevettata.

 

Inaugurato L’Ecopunto il negozio che acquista immondizia

Vendere rifiuti? Da oggi a Isernia si può. Ha infatti aperto in contrada «Le Piane» il primo Ecopunto della città. Un’idea innovativa per il Molise, che darà la possibilità di trarre un doppio vantaggio. Innanzitutto, gli utenti, potranno recuperare i costi della Tarsu e si incentiverà la popolazione alla raccolta differenziata, visto che – nonostante le varie campagne informative – resta bassa la percentuale dei cittadini che hanno adottato tale pratica. Ieri mattina l’inaugurazione della struttura. Cento metri quadri, strumenti innovativi, il negozio è pronto ad accogliere i «clienti». Ma ecco come funzionerà. I cittadini potranno recarsi presso l’ecopunto che comprerà plastica, carta ed alluminio.

I rifiuti saranno pesati e, in base alla quantità, sarà fornito un corrispettivo in denaro dai gestori. Il progetto tradotto adesso in pratica nel capoluogo pentro è nato da un’idea dell’oramai Mister Differenziata Roberto Gravinese  . Mentre a gestire la struttura sarà la ditta «Valerio», che già da tempo si occupa della raccolta rifiuti nell’intera provincia. Un’iniziativa che fin dalla fase iniziale ha entusiasmato il sindaco di Isernia Gabriele Melogli, «Si tratta di un progetto ambientale certamente importante per la nostra città, sia dal punto di vista sociale che economico – ha affermato il primo cittadino di Isernia –. Occorre una nuova cultura rispetto a quelli che vengono chiamati semplicemente rifiuti ma che, attraverso gli Ecopunti, possono diventare materiali recuperabili e commerciabili. E poi è un modo per incentivare la popolazione a effettuare la raccolta differenziata. Sono sicuro che questa formula sarà vincente». La struttura aperta ieri a Le Piane è solo il primo passo. Il sindaco Melogli è infatti intenzionato a potenziare questo servizio. «Siamo al lavoro – ha infatti affermato il primo cittadino del capoluogo pentro – per aprire altri ecopunti. Il prossimo, vi anticipo, sarà realizzato nella parte bassa della città, nei pressi dell’ospedale, su suolo comunale».

Alla cerimonia inaugurale ha partecipato anche il responsabile dI ECOPUNTO» Roberto Gravinese. «Il nostro – ha spiegato – è un progetto già attuato in altre località italiane, dove è stato accolto in maniera positiva». Dunque cambia la maniera di effettuare la raccolta differenziata. «Spesso – ha sottolineato Aldo Zuccaro, responsabile di Ecopunto in Puglia – i cassonetti si trasformano in discariche vere e proprie, dove i rifiuti vengono depositati in maniera indiscriminata. L’opportunità offerta dall’ecopunto è proprio quella di educare i cittadini a differenziare i rifiuti». Rispetto per l’ambiente, dunque, ma anche la possibilità recuperare denaro per fare incidere meno sul bilancio delle famiglie la tassa urbana sui rifiuti. Diverse le persone che ieri mattina hanno partecipato alla cerimonia inaugurale della struttura. Interessate, hanno chiesto «lumi» sul funzionamento dell’ecopunto. Ciò lascia ben sperare per il futuro. E magari incrementare in maniera concreta la raccolta in città, che al momento – stando agli ultimi dati – si attesta intorno a 6%.(foto Di Pilla)

PREMIAZIONE  CODACONS  2008

Miglior progetto nazionale sulla raccolta differenziata